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Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale
Dal 29 gennaio al 27 aprile 2014
A cura di Maria Catalano, Federica Pirani, Assunta Porciani
Preview stampa 28 gennaio dalle ore 11 alle ore 13
Inaugurazione 28 gennaio ore 18.00
Dal 29 gennaio al 27 aprile 2014 si svolge presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale, in via Francesco Crispi, la mostra “Libero De Libero e gli artisti della Cometa” a cura di Maria Catalano, Federica Pirani, Assunta Porciani, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturalie dalla Fondazione La Quadriennale di Roma.
La mostra vuole favorire la conoscenza di uno dei più raffinati intellettuali del nostro Novecento, Libero De Libero (Fondi 1903 – Roma 1981). Ancora poco noto al pubblico, De Libero fu un grande innovatore del gusto artistico italiano, grazie a una curiosità e a una intuizione d’impronta cosmopolita che traevano linfa dai suoi numerosi campi di attività: poeta, scrittore, cronista d’arte, sceneggiatore, organizzatore culturale. La mostra, in particolare, ripercorre la straordinaria esperienza di De Libero alla guida della galleria “La Cometa”, esponendo 40 opere di artisti da lui sostenuti e lanciati, che oggi appartengono alla collezione permanente della Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale. Proprio nel corso degli anni Trenta, infatti, la collezione veniva incrementata con un nutrito numero di acquisizioni così da offrire un panorama ben esaustivo dell’arte italiana. Completano la selezione, una serie di ritratti di Libero de Libero, eseguiti dai più importanti artisti del Novecento e provenienti da collezione privata. Accanto alle opere, un nucleo di inediti materiali d’archivio, provenienti dalla Quadriennale, che di recente ha ricevuto dagli eredi di De Libero il suo fondo privato, non ancora accessibile al pubblico per la consultazione. Al terzo piano del museo, si apre al visitatore un percorso tra dipinti, sculture, disegni di artisti che esposero negli anni alla Cometa, quali Afro, Milena Barilli, Giuseppe Capogrossi, Giovanni Colacicchi, Felice Casorati, Ferruccio Ferrazzi, Nino Franchina, Guglielmo Janni, Carlo Levi, Giacomo Manzu’, Roberto Melli, Fausto Pirandello, Gino Severini, Alberto Ziveri.
Dal 4 ottobre al 2 febbraio il Complesso del Vittoriano a Roma ospita la mostra “Cézanne e gli artisti italiani del XX secolo”, a cura di Maria Teresa Benedetti.
Tra i pittori italiani messi a confronto con Paul Cézanne, Fausto Pirandello sarà presente con ben sei opere: “Il bagno” (1934), “Natura morta con le mele” (1940), “Spiaggia affollata” (1940), “Natura morta estiva” (1946), “Bagnanti di schiena” (1955), “Bagnanti nella luce (Bagnanti nella rifrazione)” (1959).
A rappresentare il profondo e durevole legame che stringe Fausto Pirandello a Cézanne sono state convocate al Vittoriano ben sei opere del pittore romano: un numero che ne affianca la presenza a quella di Morandi e Carrà, egualmente presentati in mostra con un così largo numero di opere. Fra quelle di Pirandello, da segnalare, oltre al “Bagno”, del 1934, esposto la prima volta l’anno successivo alla seconda Quadriennale, ove suscitò un largo clamore attorno alla figura del suo autore, la “Spiaggia affollata” del 1940, una delle opere pirandelliane più tipiche dei dolorosi ed esacerbati anni della guerra, e due dipinti di “Bagnanti” del tempo maturo e tardo, in cui Pirandello ripensa la forma della lezione di Cézanne.
Il catalogo Skira, come la mostra a cura di Maria Teresa Benedetti, include un saggio di Fabrizio D’Amico dedicato in particolare alla “lunga devozione” serbata da Pirandello verso il grande maestro francese.
Fausto Pirandello e Paul Cézanne: momenti di una lunga devozione.
Testo di Fabrizio D’Amico
Nella vita non breve, Fausto Pirandello ha traversato almeno quattro stagioni ideative, dopo quella d’esordio. La prima, segnata dagli anni trascorsi a Parigi tra ’28 e ’30, nei quali trovò la sua maturità. Quella immediatamente seguente che, sulla metà degli anni Trenta, lo vide protagonista – anche se, come poi sempre, appartato – della scuola romana, e in particolare della sua identità bontempelliana, prima che un nuovo empito realista (condiviso tra gli altri con Virgilio Guzzi e Renato Guttuso) lo sospingesse oltre la attonita, magica sospensione trovata nel tono. Quella del dopoguerra, poi, con le nuove preoccupazioni formaliste, che lo avvicinarono infine all’“astratto-concreto” di Lionello Ventuuri. Quella, in ultimo, dell’età più tarda, nella quale egli recuperava l’asprezza espressionista che aveva aleggiato su tanti suoi anni, coniugandola con l’esperienza da lui tentata a fianco delle istanze non figurative degli anni Cinquanta. Continua a leggere…
Occasioni da non perdere: le bellezze dell’arte di Fausto Pirandello si possono ammirare per tutto l’autunno in numerose occasioni espositive in giro per l’Italia.
Roma. Le opere su carta di Fausto Pirandello esposte alla GNAM
Fino al 15 settembre, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Viale delle Belle Arti 131, espone la mostra “Dalle collezioni di disegni e stampe del museo: Il Fondo Fausto Pirandello”, a cura di Rita Camerlingo.
Vengono esposte le opere su carta di Fausto Pirandello donate nel 1987 dai figli Pierluigi e Antonio.
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